Saluto di Mons. Salvatore Rumeo al termine della Cerimonia di Consacrazione

18-03-2023

Sento il profumo della Grazia Divina spandersi e riempire di gioia e misericordia evangelica i cuori oranti del Popolo Santo di Dio che, nella ritrovata Bellezza di questa nobile e Santa Casa del Signore, oggi accoglie il Suo Pastore, per volere dell’Onnipotente, per l’azione santificante della preghiera consacratoria e la potenza umile e preziosa del Sacro Crisma che tutti ci rende figli dell’unico Padre e, con quanti sono stati scelti da Lui, fratelli nel sacerdozio. Nell’innalzare il canto della gratitudine obbediente e filiale, togliendo i calzari della mia fragilità e della mia piccolezza, mi inchino con animo adorante al Dio dei Patriarchi e dei Profeti, degli Apostoli e dei Santi, dei piccoli e degli ultimi di ieri e di oggi e Lo ringrazio per avermi chiamato alla vita e scelto, senza alcun mio merito, ad essere Sacerdote di Cristo e ora, nella pienezza del Sacramento, apostolo e missionario del Suo Vangelo.

Da quella «stanza al piano superiore» nel cuore di Gerusalemme esco per camminare con i fratelli e le sorelle che il Signore oggi mi affida in questa straordinaria terra netina, ricca di fede, santità e operosa carità. A Colui che tutto muove in ogni senso e senso dà al nostro pellegrinaggio sulla fugace scena di questo fragile mondo, affido il mio Ministero episcopale perché sia segno visibile della Sua premura e della Sua materna Misericordia, ancòra di salvezza per tutti, per chi professa la fede in Gesù Cristo e per coloro che credono di non meritare il Suo Sguardo amorevole e il Suo perdono. Eminenza Reverendissima, Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo emerito di Palermo e già Nunzio Apostolico in Italia; Eccellenza Reverendissima Giambattista Di Quattro, Nunzio Apostolico in Brasile; Eccellenza Reverendissima, Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, che mi ha scelto come suo collaboratore in molti ambiti della vita pastorale dell’amata Chiesa nissena, mia madre e oggi, con l’Imposizione delle sue mani e la preghiera consacratoria mi ha consacrato vescovo e guida di questa Chiesa locale; Eccellenze Reverendissime e vescovi conconsacranti, Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo Metropolita di Siracusa, Mons. Giuseppe La Placa, Vescovo di Ragusa, compagni di studi e di vita seminaristica con cui ho condiviso i giorni più belli della prima giovinezza nell’amato Seminario Vescovile di Caltanissetta; Mons. Antonio Staglianò, mio predecessore che mi ha accolto nella città di Noto; Eccellenza Reverendissima Mons. Melchisedec Sikuli Paluku, Vescovo di Butembo-Beni; Eccellenze Rev.me Mons. Giuseppe Malandrino e Mariano Crociata, Vescovi emeriti di Noto; Eccellenze Rev.me Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, Mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina e Mons. Angelo Giurdanella, Vescovo di Mazara del Vallo e figli di questa Chiesa; Eccellenze Reverendissime Mons. Domenico Cancian, Vescovo emerito di Città di Castello, già Superiore Generale della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso; Mons. Antonino Migliore, Vescovo emerito di Coxim e già mio predecessore alla guida del Sacro Cuore in Caltanissetta; carissimi confratelli vescovi delle nostre Chiese di Sicilia, che oggi mi accogliete nell’apostolica famiglia del collegio episcopale; carissimo don Salvatore Cerruto, delegato ad omnia che ha guidato la Diocesi in questi mesi, impiegando le sue energie nel preparare la Chiesa diocesana ad accogliere il suo nuovo Pastore; e voi tutti, sacerdoti delle Chiese di Noto e Caltanissetta e anche quelli arrivati fin qui da altre parti dell’Italia; carissimi seminaristi, religiosi e religiose, fedeli laici e voi tutte distinte autorità civili e militari del nisseno e del netino, qui presenti, grazie di cuore a tutti e singolarmente a ciascuno di voi per la vostra vicinanza e l’affettuosa partecipazione a questa solenne celebrazione che dà inizio al mio ministero pastorale come Guida e Pastore della Chiesa di Cristo che vive a Noto. La mia personale preghiera per i confratelli vescovi e sacerdoti che in questi giorni celebrano l’anniversario della loro Ordinazione. Il grazie e l’affetto sincero del mio cuore vanno al Santo Padre, Papa Francesco, che ha voluto associarmi al Collegio dei Successori degli Apostoli affidandomi la guida pastorale del Popolo Santo netino. Mentre innalzo la mia preghiera quotidiana al Signore per la Sua salute, a Lui assicuro la mia filiale obbedienza e la profonda accoglienza del Suo magistero, vangelo di gioia e di misericordia. Carissimi fratelli e sorelle, quelli di sempre e quelli che incontro oggi per la prima volta, a chi ho incrociato sui social, a chi ci segue in diretta streaming e diretta televisiva, vi chiedo di pregare per me, perché il Signore mi conceda di essere un Pastore mite e buono, sempre docile all’azione dello Spirito Santo per vegliare sul popolo oggi affidatomi, prendendomi cura di tutti con cuore misericordioso, attento e premuroso. Grazie alla Chiesa di Caltanissetta e al Suo Pastore! Un affettuoso saluto al mio Vescovo Mons. Mario Russotto. Sono grato al Signore per averlo chiamato a guidare la Chiesa nissena con diligenza e amore paterno. In questi anni con lui e in comunione con il Consiglio Diocesano e Presbiterale abbiamo tracciato sentieri di vicinanza pastorale alle comunità parrocchiali, in modo particolare ai ragazzi, ai giovani, ai catechisti e agli insegnanti di religione. I nostri sono stati confronti sereni e fruttuosi per il bene del santo popolo di Dio. Grazie Padre Mario per questi anni meravigliosi, per il bene incondizionato e la profonda stima nutrita nei miei confronti. Ringrazio con grande affetto tutti voi, carissimi confratelli del presbiterio nisseno, per la fraternità sacerdotale vissuta sempre con passione e profonda comunione. Ringrazio la Comunità del Seminario, i confratelli e i docenti laici dell’Istituto Teologico “Mons. Giovanni Guttadauro”, i membri di tutte le Aggregazioni laicali, dei Movimenti, delle Associazioni, del Consiglio Pastorale e Presbiterale, i Religiosi e le Religiose, i collaboratori della Curia Vescovile, i catechisti della Diocesi, gli Insegnanti di Religione e le comunità cristiane incontrate nello svolgimento del mio servizio come Direttore della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico: sono stato sempre sostenuto dalla preziosa collaborazione delle rispettive equipes. All’Azione Cattolica e all’Agesci, inoltre, sarò sempre grato per il tratto di strada vissuto insieme. Ringrazio i fedeli laici e i sacerdoti che ho incontrato nelle comunità di Santa Lucia, San Giuseppe e Santa Flavia a Caltanissetta, della Madrice e del Rosario a San Cataldo, come anche le autorità civili e militari di Delia, San Cataldo e Caltanissetta. Alla splendida e indimenticabile Comunità del Sacro Cuore di Caltanissetta va il mio singolare ringraziamento: ai vicari parrocchiali, in modo particolare a Padre Gaspare e Padre Deodatus, ai Salesiani e alla Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice. In Chiesa, nei locali parrocchiali, in cortile e nelle vostre case ho trovato la Sua gente, la gente di Cristo che non si arrende mai, le lacrime e i sorrisi, la vita dei piccoli e dei giovani – auguri Marika e Ginevra per il vostro compleanno – ho trovato la vita dei grandi e degli ammalati, la storia degli uomini e delle donne del nostro tempo. A voi ragazzi e giovani dico: vi porterò con me. L’esperienza pastorale di Casa Wojtyla è un segno antico ma profetico di come le nostre comunità possano oggi, attraverso, la compagnia, l’annuncio, il gioco, la comunione e i nuovi linguaggi formare i ragazzi ai valori autentici del vangelo. Sono riconoscente a tutti gli animatori adulti che continuamente si sono spesi e si spendono senza riserve per amore di questa opera a servizio della comunità parrocchiale e della Chiesa diocesana. Il mio pensiero e la mia quotidiana preghiera a tutti i compagni di viaggio che prematuramente hanno raggiunto la Gerusalemme Celeste: li vedo festanti in Cielo come non mai, sorridere e danzare per me! Grazie Caltanissetta! Porterò con me i tuoi volti e le tue vie che ho attraversato con tutto il cuore, con tutti i miei sentimenti, con tutto me stesso! Grazie Delia! Con la mia gente, umile e coraggiosa, ho vissuto l’infanzia e la prima giovinezza in Piazza Madrice, al Carmelo, all’Itria, a Sant’Antonio. Lì sono divenuto cristiano, ho ammirato santi sacerdoti, è nata la mia vocazione. Ho coltivato amicizie che custodirò sempre nel cuore! Ai Figli e alle Ancelle dell’Amore Misericordioso fondato dalla Beata Madre Speranza di Gesù, ai sacerdoti diocesani con voti, il mio più caloroso abbraccio e fraterno ringraziamento. Lezione di misericordia infinita! La mia personale gratitudine al San Tommaso di Messina, al Collegio dei Docenti, agli alunni e ai membri del Centro di Pedagogia Religiosa “Don Giovanni Cravotta”: ho imparato da voi l’arte e la passione per la trasmissione della fede e l’amore per le nuove generazioni. Ai membri della Segreteria Nazionale del Forum degli Oratori italiani della CEI di cui ho fatto parte. Grazie! Lì ho compreso pienamente che in Italia l’animazione dei ragazzi e dei giovani in Oratorio è una via percorribile per ridare speranza e gioia alla nostra pastorale giovanile. Alla mia famiglia. Alla infaticabile zia Lina, alle mie sorelle Giusy e Pia e a mio fratello Orazio, ai miei cugini e parenti tutti. Agli amici di sempre! Il vostro affetto in questi anni l’ho percepito come il respiro gratuito dell’anima. La storia della nostra famiglia la custodisco nel cuore come spazio di vita sofferta e gioiosa. Ai miei cari defunti, ai miei genitori che il Signore ha chiamato a Sé: Pina e Giovanni, che dal Cielo hanno vissuto la grazia di questa celebrazione. Sono stato sempre orgoglioso di voi e so che non avete mai distolto lo sguardo da me. Grazie! Grazie alla Chiesa di Noto che sono chiamato ad amare, guidare e servire fino alla fine. Un saluto al carissimo Mons. Antonio Staglianò chiamato a presiedere la Pontifica Accademia di Teologia. Ringraziandolo per il lavoro svolto in Diocesi lo ricordo nella preghiera augurandogli ogni bene nel Signore. A tutti voi fedeli laici, ragazzi e giovani, famiglie e anziani: camminiamo insieme per crescere nella fede. A voi amati sacerdoti netini affido il mio servizio episcopale. Nella ormai prossima celebrazione della Messa Crismale faremo promessa di essere buon profumo di Cristo, balsamo di consolazione e olio di letizia per ogni ferita che incontreremo sulle nostre strade. Preghiamo restando saldi nella fede e coraggiosi affrontiamo le fatiche del nostro ministero. La comunità cristiana che siamo chiamati a costruire insieme riesca a leggere i segni dei tempi nella continua ricerca della santità: siamo “più” Chiesa, se aperti alla perenne novità del Vangelo. Impariamo ad ascoltare nel silenzio il nostro popolo, nella mescolanza di attesa e attenzione, vuoto che si lascia riempire, accoglienza incondizionata dell’amore capace di dare la giusta direzione al nostro pellegrinare. Se non ci eserciteremo nell’arte dell’ascolto, il dialogo con gli uomini e le donne del nostro tempo finirà per trasformarsi in monologhi destinati allo scontro e non in vie di incontro, luoghi di annuncio, spazi e tempi di salvezza condivisa. Chiesa di Noto, questo è un tempo di grazia che ci spinge all’ ascolto della fede e della santità dei nostri Padri, di tutto il popolo, della città e dei comuni dove sei chiamata a seminare la pace, coltivare la speranza e far fiorire il vangelo di Gesù! Popolo, preghiera, misericordia e prossimità: sono queste le vie su cui dobbiamo camminare perché la stagione sinodale – alle porte del 180mo anniversario della Fondazione della nostra Diocesi- possa portare frutti e ridare speranza alle nostre comunità e agli uomini di buona volontà. Come il popolo di Dio raccolto ai piedi del Maestro, in un atteggiamento di preghiera, dobbiamo raccogliere le forze e aprirci all’azione dello Spirito Santo per incarnare la vocazione alla prossimità. Il Sinodo può essere l’occasione per coltivare il gusto e la passione della vicinanza, della condivisione e della missione. Prendiamo la parola sulla vita e dirigiamo lo sguardo sempre su ciò che conta veramente. Scriveva il nostro amato Giorgio La Pira: «Bisogna tornare all’uomo, alla sua grandezza e alla sua fatica, e con il ritorno all’uomo si ritornerà anche a Cristo»! Che meraviglia…la meraviglia dei Santi! Sì, per questo noi continuiamo a credere nell’uomo e in Dio, Misericordia infinita. Occorre una nuova fioritura di santità. La testimonianza passa attraverso il saper mostrare il vero volto della Chiesa capace di stupire ancora, disposta a non smettere di presentare una visione alta della vita dell’uomo e che sappia affascinare con la sua proposta di una vita umana, bella, intensa, gioiosa e appassionata. Sia la nostra una Chiesa capace di parlare il linguaggio della fiducia, della libertà, e soprattutto dell’amore. Sogniamo il volto di una Chiesa che creda nelle potenzialità dei giovani e dei laici, portatori di carismi ed esperienze utili per ricoprire anche ruoli di responsabilità. Il volto di una Chiesa che non faccia sconti sui suoi valori, ma che abbia il coraggio di dialogare con le diverse contraddizioni della vita dell’uomo, consapevole che molte volte non basta dire di avere le porte aperte, ma è importante rispondere a chi le percepisce o le vede chiuse. Il volto di una Chiesa che è in grado di demolire le logiche mondane, facendo della trasparenza uno stile e della carità una scelta vissuta. Il Volto di una Chiesa che crede nei giovani, che condivida i loro passi e abbia il coraggio di un annuncio credibile del Vangelo di Cristo. E con voi cari giovani netini io voglio camminare, sognare, annunciare e costruire comunità che siano veramente segno della presenza di Cristo. Sogno una Chiesa che, insieme ai suoi santi sacerdoti e alle comunità religiose che saluto affettuosamente, sappia uscire dalla routine e avvicini ogni uomo, senza distinzione alcuna, per annunciare la morte e la resurrezione di Cristo. Un ringraziamento particolare desidero rivolgerlo a tutti coloro che, a vario titolo e in diversi modi, si sono spesi con generosità, dedizione e sacrificio nella preparazione e realizzazione di questo evento di grazia. In modo particolare ringrazio le Corali delle Cattedrali di Noto e Caltanissetta. Siete stati meravigliosi! Grazie a tutti dal profondo del mio cuore. Il 21 giugno 1990, a pochi giorni dalla mia ordinazione sacerdotale ricevetti una lettera del Servo di Dio, il carissimo Nino Baglieri che, nei primi giorni del mese, avevo sentito telefonicamente grazie al compianto arciprete di Delia, Don Giuseppe Riccobene. «Caro Salvatore, ti ringrazio perché mi fai partecipe della tua gioia. Sarò unito a te nel giorno della tua ordinazione sacerdotale con la preghiera e l’offerta della mia sofferenza. Il Signore ti ha scelto a essere Suo Ministro per portare a Lui tante anime. Lui ti arricchisce della Sua Grazia e dei Suoi doni affinchè tu possa essere un Santo Sacerdote per amarLo, servirLo, testimoniarLo ed essere Luce per il Suo popolo. Tanti Auguri di Santità. La Vergine Maria sia la guida della vita tua per essere sempre più conforme alla Volontà di Dio. Alleluia. Con affetto, Nino Baglieri». Grazie Nino prega e assistici dal Cielo! Sento il profumo della Grazia uscire da questo tempio e inondare le case, le pietre, i campi e tutti i volti degli uomini di questa meravigliosa terra. Per noi oggi è Pasqua! Al Sacro Cuore di Gesù, alla materna intercessione della Vergine Maria Scala del Paradiso, Ausiliatrice e Mediatrice, al Patriarca San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, a San Michele Arcangelo, Patrono della Diocesi di Caltanissetta, a San Corrado Confalonieri, Patrono della nostra Chiesa, a San Nicolò, Santa Rosalia, San Giovanni Bosco, San Giovanni Paolo II e alla Beata Madre Speranza di Gesù, affido la mia persona e il mio ministero episcopale perché come servo e pastore possa camminare con il popolo santo di Dio e ricordare sempre che «eterna è la sua misericordia». Pregate per me! Grazie!