Delegazione diocesana a Butembo-Beni. Diario di viaggio/4

Stamattina abbiamo lasciato la città di Beni per recarci nel villaggio di Bingo, nella parrocchia Bienhereuse Annerite gemellata con la parrocchia Sacro Cuore di Modica. Anche qui abbiamo ricevuto una calorosa accoglienza da parte del parroco, degli operatori pastorali e dei fedeli. Non poteva mancare la celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale, presieduta dal vescovo monsignor Melchisedech e concelebrata da dodici sacerdoti.
Abbiamo ricordato nella celebrazione Vincenzo Spadaro, morto a 18 anni in un incidente stradale il 5 luglio del 2016, a cui è stato intitolato il mulino dei cereali nella Fattoria didattica Nino Baglieri che andremo a visitare nei prossimi giorni. Subito dopo la santa messa, a pochi metri dall’uscita della chiesa è stato inaugurato il pozzo trivellato di acqua potabile che è stato realizzato con le somme raccolte da Giorgio Iacono e Carlo Perez, facenti parte della nostra delegazione. Grande gioia per tutti i fedeli che troveranno così l’acqua potabile più vicina alle loro case, evitando di fare lunghi percorsi per attingere con i bidoni alle sorgenti.
Ci siamo poi recati alla fabbrica di birra realizzata qualche anno fa nelle vicinanze. Il direttore della fabbrica è un italiano, Mauro, originario di Ancona, che lavora da molti anni in Africa. È stato da sempre un sostenitore della Fattoria didattica Nino Baglieri, fornendo ogni settimana due rimorchi di trebbie di birra, residui della lavorazione dei cereali che costituiscono un ottimo mangime per le mucche da latte. Sapendo della presenza di italiani lì vicino ha voluto invitarci a visitare la fabbrica e a pranzare nella sala mensa.
Tra la nostra delegazione e gli accompagnatori della parrocchia di Bingo eravamo una trentina di persone. Abbiamo gustato ottimi piatti della cucina italiana a base di pasta, carne e pesce, tutti preparati personalmente da Mauro che vuole ancora riaverci a pranzo a casa sua domenica prossima a Beni. Dopo pranzo abbiamo iniziato il viaggio verso Butembo. Questa stagione in Congo è considerata normalmente come la stagione delle piogge. Difatti, si tratta invece di un’annata particolare, caratterizzata da siccità. Il risultato è che percorrendo le strade in terra battuta, si solleva un polverone tale da impedire perfino la visibilità del percorso. Il viaggio verso Butembo diventa perciò uno sfibrante attraversamento di una densa nuvola di polvere. Ad una decina di chilometri dopo l’uscita da Beni arriviamo alla barriera zonale dei controlli di polizia. Qui ci lascia la scorta dei soldati, perché il tragitto verso Butembo da lì in poi è considerato più sicuro. Rimaniamo con la scorta delle guardie private. Nel tragitto ci fermiamo nelle parrocchie lungo la strada dei villaggi di Bakashia e Maboya dove i fedeli stanno ad attenderci. L’accoglienza è data prima di tutto dal canto e dalle danze. A Bakashia ci offrono doni in natura come galline, uova e prodotti della terra. A Maboya ci fanno entrare nei locali parrocchiali per offrirci l’ananas squisita tipica di questo posto. Arriviamo con il buio a Butembo, con tappa finale in Vescovado. Anche qui è ad attenderci una corale di giovani. Foto di rito e preghiera di benedizione del vescovo ai giovani. Poi tutti a cena nel salone del Vescovado.

Cinque di noi rimangono in Vescovado per la notte, altri sei vanno nel convento delle Suore oranti che offre servizio di ospitalità. E si conclude anche questa giornata.

Don Salvatore Cerruto