Nel giorno in cui ricorre il XXXVIII anniversario di Ordinazione Presbiterale, il vescovo monsignor Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia e amministratore apostolico della diocesi di Noto, chiede alla comunità diocesana di pregare per lui e per il suo servizio alla Chiesa, consegnando ai fedeli una “Preghiera per la Pace”, in questo drammatico momento storico che stiamo vivendo, segnato dalla cieca violenza della guerra e dalla sofferenza innocente di uomini, donne e bambini, invocando il dono di “sentire” il dolore dell’altro, con spirito di empatia e di immedesimazione, per sentirci finalmente “fratelli tutti”…
Per il XXXVIII anniversario di ordinazione sacerdotale:
-pensando a questa “guerra mondiale a pezzi” (papa Francesco) sul nostro amabile pianeta;
-allo specchio dei versi del poeta persiano Sa’di di Shiraz (catturato e reso schiavo dai crociati ad Acri), incisi all’entrata del palazzo dell’ONU:
“Tutti i figli di Adamo formano un solo corpo, sono della stessa essenza. Quando il tempo affligge il dolore a una parte del corpo le altre soffrono. Se tu non senti la pena degli altri non meriti di essere chiamato uomo”.
Con empatia, immedesimazione, pathos per il dolore e la sofferenza di troppi nostri fratelli e sorelle, chiedo a tutti di pregare per me, e con me, questa “preghiera per la pace”:
PREGHIERA PER LA PACE
A Te rivolgo la mia preghiera, Signore della pace
nell’intimo del cuore ascolto: “vi do la mia pace”;
e scende quella voce giù, quasi eco nel profondo:
“la pace vi dono non come la offre il mondo”.
Non so allora cosa chiedere,
se ora tu non suggerisci:
-pace per i viventi sulla terra, amici e nemici, belli e brutti
buoni e cattivi, ignoranti e intelligenti, pace per tutti;
-pace per il creato, per le aurore e per i tramonti
per gli alberi, i fiori, le acque degli oceani e i monti;
-pace per i ghiacciai resistenti e le foreste verdeggianti
per il sottosuolo, i terreni incolti e i frutti abbondanti;
-pace alle parole belle, oltre risse, odio e divisione
nei concetti sia pace, nei dialoghi, per la comunione;
– pace ai chicchi di grano, creati per la farina e il pane
per il lavoro del fornaio contro la fame che permane.
-pace nelle case e nella città, per gli umani e i loro amori,
per la gioia delle famiglie e la tenerezza di tutti i cuori;
-pace nella politica e nelle società, nelle merci e nei mercati
giustizia e pace per gli immiseriti, che non siano dimenticati.
-pace tra le religioni, vie di salvezza certa e di bella umanità
educhino alla fratellanza, adorando Dio “in spirito e verità”.