MESSAGGIO ALLA DIOCESI PER IL 180° anniversario di fondazione della Diocesi di Noto

Il prossimo 15 maggio 2024 inizieremo le celebrazioni per il 180° anniversario di fondazione della nostra amata Diocesi. Noto, infatti, fu eretta come Sede Vescovile da Papa Gregorio XVI con la bolla Cravissimum sane munus il 15 maggio 1844.
La storia della Chiesa netina, fin dal suo nascere, ha segnato la vita religiosa e sociale del territorio sotto la guida di santi pastori e fedeli laici impegnati a testimoniare il Vangelo di Cristo e a formare le coscienze di tanti uomini e donne che hanno dato il loro contributo all’edificazione delle comunità cristiane di appartenenza.
I due Sinodi diocesani, che hanno dettato i ritmi della vita pastorale della nostra Chiesa nel XX secolo, sono il segno della vitalità e del dinamismo profetico della comunità cristiana netina «in cammino lungo le nostre strade», in profonda sintonia con il magistero pontificio (I Sinodo indetto da Mons. Giuseppe Vizzini nel 1923) e con le sapienti intuizioni del Concilio Vaticano Il (Il Sinodo indetto da Mons. Salvatore Nicolosi nel 1995).
Siamo grati al Signore Misericordioso per il dono della fede che ha accompagnato la storia di questa meravigliosa terra fin dai primi secoli di vita del Cristianesimo suscitando germogli di santità e di carità apostolica.
Non è facile entrare dentro le pieghe più nascoste della storia di una comunità cristiana e fare memoria del tempo di grazia vissuto con intensità nella ferialità della vita: sono stati tanti. infatti, i volti. le vicende, le soste e gli slanci pastorali che hanno arricchito il calendario spirituale e pastorale della Chiesa netina.
La nostra celebrazione, in questo tempo sinodale, è segno di speranza per tutto il Popolo di Dio in cammino lungo le strade dei nostri Comuni.

La Chiesa … discepola della Parola. Questo è il tempo in cui la crisi di fede attraversa la vita di molti. Sentiamo il bisogno di metterci in ascolto di Cristo Maestro e di lasciarci plasmare, con umiltà e vera obbedienza, dalla potenza della Sua Parola. La nostra missione è legata fondamentalmente alla predicazione del Vangelo. Con il cuore colmo di gioia, dobbiamo trovare il coraggio di partire, di lasciare le nostre sicurezze e vivere la stagione della missione senza paure o remore. La gioia evangelica è la condizione principale di ogni stagione missionaria e viene donata solamente attraverso l’incontro con Gesù Cristo, il Signore annunciato soprattutto dalla testimonianza di vite trasformate dalla gioia del Vangelo. In Lui possiamo sperimentare la presenza liberatrice. gioiosa e salvifica di Dio, che dà a ciascun uomo la possibilità di ricominciare nuovamente dopo essere caduto nella morsa del peccato. Egli è pienezza di vita.
La Chiesa … e la «fractio Panis». La comunità è Chiesa perché vive della Parola e si nutre dell’Eucaristia, celebrando concordemente e con gioia la quotidianità della preghiera. La frazione del Pane è memoriale della Cena del Signore. Perché una Comunità possa veramente essere Chiesa deve vivere dell’Eucaristia, consapevole che «quando tu, cristiano, ti nutri dell’Eucaristia, diventi ciò che mangi!» (Leone Magno). I Santi Padri affermano che l’Eucaristia cristifica il credente e la comunità. Nutrirsi dell’Eucaristia è lasciarsi trasformare da Essa in rendimento di grazie. «Nella santa Comunione non siamo noi a trasformare il Corpo di Cristo nel nostro essere, come avviene per il cibo ordinario: è invece Lui che ci assimila e trasforma in sé. Ma come? Incorporandoci per mezzo della carità nel Suo Corpo Mistico di Cristo. Mentre “mangiamo” la sostanza del vero Corpo di Cristo sotto le specie sacramentali, siamo assorbiti e assimilati dal Corpo mistico di Cristo: diveniamo in tutto parti di questo Corpo, assimilati da esso, formanti una cosa sola con il suo organismo spirituale» (Thomas Merton).
La Chiesa … presenza viva di Carità. La Chiesa, Corpo mistico di Cristo, nasce dalla Misericordia di Dio che orienta e qualifica in senso evangelico l’annuncio, la vita di grazia, la scelta della povertà e il servizio ai poveri. La Chiesa nei secoli si è sempre fatta strumento di annuncio, di preghiera e di liberazione, di inclusione e promozione dei poveri. degli ultimi e degli indifesi. La Chiesa di Cristo vuol essere riconosciuta, prima che per ogni altro aspetto, come la casa della misericordia che, nel dialogo tra la debolezza degli uomini e la pazienza amorevole di Dio, accompagna e aiuta ad accogliere la «buona notizia» della grande speranza cristiana. Chi entra in questa casa e si lascia avvolgere dalla Misericordia di Dio, oltre a non sentirsi solo e abbandonato a se stesso, scopre in cosa consiste il senso di un’esistenza piena, illuminata dalla fede e dall’amore del Dio vivente: il Cristo morto, risorto e sempre presente nella sua Chiesa.
La Chiesa profezia di Misericordia. Una comunità in cammino, guidata dalla forza dello Spirito Santo, diventa profezia e testimonianza di misericordia. Chi Lo incontra e rimane con Lui impara e accoglie come dono l’esercizio profondo dell’amore: avverte, in primo luogo, la necessità del perdono e della riconciliazione, della fraternità e dell’amore ed è chiamato ad essere nel mondo un testimone gioioso della Misericordia di Dio. Non solo per manifestare sentimenti di «comprensione, compassione e vicinanza» con quanti vivono situazioni di sofferenza fisica o morale, ma per entrare profondamente nella loro realtà di persone. con tutta la tenerezza, la magnanimità e la solidarietà di chi si prende carico fino in fondo delle sofferenze e delle difficoltà degli altri, portando consolazione, speranza e il coraggio di perseverare nel cammino del Signore e della vita.
Il 15 maggio 2024 proietterà la nostra Comunità Diocesana ad un intenso anno pastorale 2024-25: vivremo, infatti, la seconda tappa del cammino diocesano secondo quanto scritto nella Lettera Pastorale Giardino di Misericordia (pagg. 9.10) e condiviso dal Consiglio Presbiterale e dal Consiglio Pastorale Diocesano. Diverse saranno le celebrazioni, gli eventi pastorali e culturali per il 180° anniversario della Diocesi.
Con la celebrazione del Giubileo Pellegrini di Speranza, in comunione con Papa Francesco, Successore di Pietro, terremo fisso lo sguardo su Cristo Signore, Redentore del mondo per diventare segno e testimoni di fede per tutti coloro che attendono il dono della Parola di vita eterna, fonte di consolazione e di vera speranza.
Infine, la chiusura del Cammino Sinodale della Chiesa italiana ci porterà alla fase ultima della Progettazione Pastorale Diocesana secondo quanto emerso dai nostri tavoli sinodali e dalle indicazioni conclusive della Cei.
Affidiamo il nostro cammino pastorale alla protezione di Maria Santissima, Scala del Paradiso, ai Santi Corrado e Guglielmo, ai carissimi Giorgio La Pira e Nino Baglieri, mentre tutti di cuore benedico nel Signore.

Noto, 25 gennaio 2024
Festa della Conversione di San Paolo

 + Salvatore Rumeo
Vescovo

 

25-01-2024