«FERITOIE D’AMORE»

Omelia per la Solennità di Santa Venera, vergine e martire. Chiesa Santa Venera - Avola
30-07-2023

Carissimi fratelli e sorelle, signor Sindaco, autorità civili e militari, confratelli nel sacerdozio e nel diaconato, carissimo fratello Sebastiano,
la solennità di Santa Venera, Patrona di questa bella e soleggiata città di Avola, ci vede radunati in preghiera attorno all’altare per celebrare la Parola e l’Eucarestia e rendere lode al Signore per la testimonianza di fede e di vita cristiana di una santa che ha dato la vita per il Signore e per il Suo Vangelo.
La Parola, appena ascoltata, ci detta le condizioni per seguire Gesù, per salvare la nostra vita e l’anima come la giovane Venera ci ha testimoniato. In un tempo di persecuzione dei cristiani la nostra Santa ha avuto il coraggio e la determinazione di rimanere fedele al battesimo rischiando più volte la vita fino al martirio.
Che cosa ardeva nel cuore di questa giovane donna che rinnega se stessa per abbracciare la croce di Cristo? Ardeva la bellezza della vita di Gesù di Nazareth che con la sua Parola affascinava i cuori di tante e tanti giovani disposti a perdere la vita per la causa del Vangelo e così salvarsi per guadagnare tutto ciò che rende felice la vita.
La maggioranza dei martiri dei primi secoli sono giovani e soprattutto donne che pur di rimanere fedeli a Cristo non hanno temuto di perdere la vita.
La fede dei martiri, la fede di Santa Venera ci imbarazza non poco in questo tempo dove si preferisce guadagnare il mondo intero e perdere se stessi. Guadagnare il mondo a discapito dell’altro, che non è un fratello da amare e accogliere senza distinzione alcuna ma un nemico da abbattere e annientare. Troppe inimicizie, troppi legami infernali, lunghe trame di odio albergano nel cuore dell’uomo.
Quale vantaggio ne abbiamo? Che cosa blocca lo slancio spirituale che dovrebbe permettere di affrontare la vita con fede e amore per la verità? È necessario rinnegare se stessi, cioè correggere quella tendenza frequente che ci porta a sentirci potenti e arroganti; occorre ripensare la vita a partire dalla fede e dalla quotidiana fatica di tutti che richiede misericordia e protezione da Dio come ci ricorda il Siracide (51,8).
È difficile per tutti prendere la croce ogni giorno e seguire Gesù (Lc 9, 23b) perché la vita è una continua prova che ci mette a volte in ginocchio, ci fa dimenticare il bene lasciandoci in balia dei venti contrari che fanno perdere l’orientamento e la stabilità.
Da soli non possiamo rialzarci, non possiamo avere la pretesa di bastare a noi stessi come ci ricorda la prima lettura. Abbiamo bisogno dell’Altro, della vicinanza di Dio Misericordioso e della prossimità dei fratelli. Nelle varie prove della vita e nelle tante tribolazioni subìte e affrontate con coraggio, Santa Venera è rimasta ancorata alla fede e ha dato prova del suo incondizionato amore per il Signore annunciando e predicando Cristo, confondendo le logiche umane con la stoltezza della predicazione come ci ha ricordato l’Apostolo Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (1, 21-23).
La parresia evangelica e il coraggio tipico delle donne hanno reso la nostra Santa una testimone capace di convertire e portare molte persone a Cristo. La sua intensa attività missionaria è stata resa credibile per la presenza della croce nella sua vita; le ferite causate dalle tante torture subìte sono diventate feritoie, luoghi di passaggio della grazia di Cristo che ha raggiunto il cuore di tante persone fino ad oggi.
La devozione a Santa Venera ci deve spronare ad imitarla nel cammino di feriale della fede e di una fede semplice.
Annunciare il Vangelo oggi è una sfida per tutti i credenti, uno scandalo per le logiche mondane che puntano all’interesse e al dominio.
Non ci si può e non ci si deve vergognare del Signore, della proposta di vita cristiana.
Come la giovane Venera è rimasta cristiana dinanzi alle persecuzioni così anche noi, oggi, non dobbiamo temere di annunciare la verità del Vangelo senza scendere a compromessi con niente e con nessuno, poiché anche per noi come per Santa Venera, l’unico guadagno è solo Cristo.
A voi donne in particolare vi dico: siate come Santa Venera, forti e coraggiose, capaci di aiutare la società, la comunità ecclesiale e i giovani a crescere nella fede, siate testimoni della difesa della vita dalla nascita al tramonto, la vostra sensibilità e intuizione ci educhino a seguire il Signore con autenticità e stile familiare.
Cari amici e devoti di Santa Venera, non abbiate vergona di mostrare la vostra fede in Gesù e di venerare la nostra Santa come ispiratrice delle vostre azioni e dei vostri pensieri.
Chiediamo a Santa Venera la sua intercessione, certa e materna, per sperimentare la bellezza del Vangelo di Gesù che seduce, converte e rende felice la nostra vita.
Dinnanzi alle prove della vita dobbiamo volgere lo sguardo alla misericordia del Signore, alzare gli occhi al Cielo e confidare nella presenza amorevole di Dio che accompagna i passi della vita. Sono certo che imitando Santa Venera, anche noi come lei, possiamo fare nostre le parole dell’inno di ringraziamento del Siracide che concludono il testo poc’anzi proclamato: «La mia supplica fu esaudita: tu infatti mi salvasti dalla rovina e mi strappasti da una cattiva condizione. Per questo ti loderò e ti canterò, e benedirò il nome del Signore» (Sir 51,12).
Santa Venera, patrona di Avola, benedica gli avolesi e vi doni fede retta, speranza certa e carità perfetta. Sia lodato Gesù Cristo!

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