Storia del Gemellaggio

Nel 1988, in occasione del XXV anniversario di episcopato monsignor Salvatore Nicolosi aveva pensato di devolvere tutti i doni ricevuti per una microrealizzione in una Chiesa locale del terzo mondo. Ma poiché erano maturi i tempi per un’apertura più concreta e visibile della Chiesa locale di Noto con le altre Chiese si  pensò ad un gemellaggio, un rapporto più intensocon un’altra Chiesa locale. Si sarebbe concretizzato così ciò che il Concilio auspicava quando diceva: «Sarà utilissimo mantenere i contatti, senza tuttavia trascurare l’opera missionaria universale, con i missionari che hanno avuto origine dalla comunità stessa, o con una parrocchia o con una diocesi di missione, perché la comunione tra le comunità diventi visibile e torni a vantaggio di una reciproca edificazione». Vista la positività e l’arricchimento scaturente dall’amicizia tra la parrocchia di Lukanga e la parrocchia di san Pietro in Modica,  monsignor Nicolosi invitò monsignor Emanuel Kataliko, allora vescovo di Butembo-Beni, a gemellare le due diocesi. La sigla ufficiale dell’atto del gemellaggio si tenne in cattedrale a Noto il 21 Aprile del 1988.